I miracoli di Gesù

(025)

Guarigione del piccolo morente (115.2)

Sui gradini che limitano il portico, addossata ad una colonna, è una donna straziata che piange sul figlioletto morente. Il bambino è terreo, con le labbra violacee semi aperte nel rantolo caratteristico dei colpiti al cervello. Una benda lo stringe al capo, rossa di sangue sulla nuca e sulla fronte.
"Ha aperta la testa davanti e dietro. Si vede il cervello. E' tenero il capo a quell'età, e il cavallo era grosso e ferrato da poco" spiega Alessandro.
Gesù è presso la donna che non parla neppure più, agonizzante sul figlio che muore. Le pone la mano sul capo. "Non piangere, donna" dice con tutta la soavità di cui è capace, ossia infinita. " Abbi fede. Dammi il tuo bambino."
La donna lo guarda inebetita. La folla impreca ai romani e compiange il morente e la madre. Alessandro è fra il contrasto dell'ira per le accuse ingiuste, la pietà e la speranza.
Gesù si siede presso la donna poi che vede che ella non sa fare più nessun gesto. Si china. Prende fra le sue lunghe mani il piccolo capo ferito, si china più ancora, si piega sulla cerea faccina, alita sulla bocchina rantolante... Qualche attimo. Poi ha un sorriso che appena si vede fra le ciocche di capelli piovute in avanti. Si raddrizza. Il bimbo apre gli occhietti e fa un atto per sedersi. La madre teme sia l'estremo conato e urla tenendolo sul cuore.
"Lascialo andare, donna. Bambino, vieni a Me" dice Gesù sempre seduto a fianco della donna e tendendo le braccia con un sorriso. E il bambino si getta sicuro in quelle braccia e piange col pianto non del dolore ma della paura che torna con il tornare del pensiero.
"Non c'è il cavallo, non c'è" rassicura Gesù. "Tutto è passato. Ti fa più male qui?"
"No. Ma ho paura, ho paura!"
"Lo vedi, donna. Non è che la paura. Ora passa. Portatemi dell'acqua. Il sangue e la benda lo impressionano. Dammi una delle mele che hai, Giovanni... Prendi, piccino. Mangia. E' buona..."
Portano dell'acqua, anzi è il soldato Alessandro che la porta nel suo elmo.
Gesù fa l'atto di sciogliere la benda. Alessandro e la madre dicono: "No! Risorge...ma la testa è aperta!..." Gesù sorride e scioglie la benda. Uno, due, tre, otto giri. Leva le pezze insanguinate. Dalla metà della fronte alla nuca, a destra, è un solo grumo di sangue ancora molle fra i capellucci del bambino. Gesù intinge una benda e lava.
"Ma sotto è la ferita... se levi il grumo tornerà a sanguinare" insiste Alessandro.
La madre si tappa gli occhi per non vedere.
Gesù lava, lava, lava. Il grumo si scioglie... ecco i capellucci nettati. Sono umidi, ma sotto non v'è ferita. La fronte anche è sana. Solo ha un segnetto rosso dove la cicatrice è nata.